Un talento imbarazzante
Executive EMBA News, Area Executive Education&People Management, Luiss Business School, N° 43, Aprile 2010
“Everyone has talent. What is rare is the courage to follow the talent to the dark place where it leads.”
Erika Jong
Lo stiamo leggendo tutti. Tant’è che lui guadagna molto di più a scrivere libri che non a fare il Presidente degli Stati Uniti. Chi non l’ha ancora letto, lo farà a breve. La tentazione di sapere quali sono le convinzioni e le prerogative di quest’uomo, così pieno di talento e ispirazione, è irresistibile. Per chi si occupa di risorse umane, in particolare, la caccia nel testo è finalizzata a cercare di capire qual è il segreto della sua leadership. Scorriamo attentamente le righe per cogliere qualche spunto.
Pagina dopo pagina i passi sottolineati non si contano più. Ne riporto solo tre, tutti straordinari (ma sono appena un assaggio). Possono dare una misura dello spessore di pensiero che anima le azioni dei grandi, un fattore che, soprattutto nella cultura occidentale e nel suo importante sottoinsieme chiamato “mondo degli affari”, viene sovente poco preso in considerazione. Sbilanciati nel fare e nell’oggi, non diamo spazio al pensiero, l’importante attività direzionale in cui si dispiega il senso delle cose. Anche in qualsiasi impresa o in azienda è un tassello fondamentale, che i veri capi, a tutti i livelli, tengono in ampia considerazione. Risultati, risultati, risultati, … Sì, va bene, sono certamente indispensabili e non se ne può prescindere, ma anche: Che cosa sta succedendo? Dove ci porterà? Che cosa vogliamo costruire? Siamo veramente tutti a bordo?
Insomma, per tornare al nostro, e alle sue riflessioni sulla leadership, ecco le tre citazioni:
- “…desideriamo che i nostri leader posseggano le più elusive qualità – il dono dell’autenticità, della sincerità, di una coerenza che vada oltre le parole”.
- “… la capacità di cogliere i sentimenti altrui … è quello che mi trovo ad apprezzare sempre di più man mano che passano gli anni”. “E’ stata mia madre a trasmettermi il valore dell’empatia … mi guardava negli occhi e mi chiedeva: come pensi ti farebbe sentire?
- “ C’è un pericolo costante … che un politico smarrisca la sua condotta morale e si ritrovi in balia del vento dell’opinione pubblica”.
E’ davvero insuperabile, Barack Obama, quando parla in questi termini. Penso che qualche manager nostrano potrebbe addirittura trovarlo imbarazzante. A parte il fatto, non banale, di mettersi in mostra nei suoi libri con trasparenza anche autobiografica (però mai agiografica e volta a creare un’aura di mito intorno al suo personaggio), Obama si propone e ci propone, anche solo con le poche pennellate che ho riportato, una leadership genuina, non contraffatta o scimmiottata, ancorata sul dare l’esempio e sul sentirsi sulle spalle tutta la responsabilità di essere un modello di ruolo.
Si propone addirittura di conservare come un tesoro l’insegnamento relativo al sapersi calare nei panni degli altri. E questo non solo come espediente concettuale, ma soprattutto in senso emotivo: “come pensi ti farebbe sentire?” In altri passi del volume racconta infatti di quanto gli fosse utile essere a contatto con le persone nei suoi frequenti viaggi aerei pre-elettorali, in cui aveva la possibilità di rapportarsi direttamente ai diversi passeggeri che gli capitavano accanto e non perdeva il contatto con i veri bisogni e le vere preoccupazioni della gente. Quando poi da senatore si trova a viaggiare con il trasporto aereo governativo, certamente tira un sospiro di sollievo per le minori fatiche che i suoi frequenti spostamenti comportano, ma non dimentica mai quanto sia fondamentale il continuo confronto con i suoi elettori.
Dentro questo panorama, l’ultimo punto appare estremamente legato ad una leadership valoriale, tesa ad evitare le insidie che lui, o chiunque rivesta un incarico importante e visibile, deve schivare. Insidie legate all’autocompiacimento e agli effetti dell’adulazione, della solitudine siderale che spesso avvolge chi decide le sorti di qualcun altro. Certamente anche i manager di successo è importante che sappiano evitare “le trappole della celebrità, il desiderio di piacere a tutti, la paura di perdere …”. Quando in azienda si parla di “deragliamento dei talenti” credo che questa sia una componente assolutamente da non sottovalutare!
Barbara Parmeggiani
Antropologa, Consulente & Coach
bparmeggiani@gmail.com
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