READING 27 Nov 2019: THE GAME, di Alessandro Baricco
Calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz’ora e passate dall’uno all’altro. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un’altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale. Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti,mail risultato di un’insurrezione mentale. Chi l’ha innescata-dai pionieri di Internet, all’inventore dell’iPhone–non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. Niente più confini, niente più élite, niente più caste sacerdotali, politiche, intellettuali. I problemi sono tradotti in partite da vincere. Questo è The Game. Qualsiasi cosa si pensi del Game, è un pensiero inutile se non parte dalla premessa che il Game è la nostra assicurazione contro l’incubo del Novecento. E c’è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa. Oggi, se ci chiedono in cambio di lasciare la nostra mail, ci innervosiamo.
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